
L’opera di Pol Vandromme “Pierre Drieu La Rochelle” dovrebbe risultar d’obbligo a chiunque senta in sé il richiamo dell’artista francese. Pubblicato nel 2020 da Oaks Editrice, il compendio di Vandromme si pone in antitesi ad un altro lavoro, ben più organico, scritto da Andrea Lombardi: “Il profeta dell’Apocalisse”. Si possono porre sullo stesso piano due opere che si occupano di due scrittori profondamente diversi? [Céline, N.d.r.] Dal punto di vista della stesura e della relativa metodologia, sì. Certo, l’opera di Vandromme gode di un piano stilistico senza eguali, con il quale l’autore è riuscito a donarci un ritratto mirifico di Drieu La Rochelle. D’altro canto, nonostante il sapiente utilizzo delle fonti letterarie, Vandromme cerca di confinare Drieu in un recinto ideale dove tutto è giustificato dal “agere, non loqui” dettato dal periodo del Primo dopoguerra e dall’anteguerra successivo. La Rochelle, all’interno dell’opera di Vandromme, ci appare soltanto come un figlio di quel secolo che ha deciso di rigettare l’ideale borghese per abbracciare il fascismo. Certamente, ma manca qualcosa che probabilmente il biografo non ha approfondito per soffermarsi esclusivamente sulla dimensione umana dello scrittore. Sic et simpliciter, la dimensione ascetica, mistica di Drieu La Rochelle. In assenza di un capitolo su di essa, si fa veramente fatica a decifrare le scelte più radicali del francese del XVII arrondissements. Oltre a ciò, la biografia scritta da Vandromme ci permette di avere nella nostra libreria un volume fondamentale sulla milizia – non carriera – di Drieu, del quale si sentiva fortemente la mancanza. Un’altra nota di merito va alla decisione del biografo di utilizzare il titolo di un’opera di La Rochelle [L’homme couvert de femmes, N.d.r.] per scrivere sullo snodo cruciale della vita del parigino. Tutte le storie che lui ha raccontato, da Fuoco fatuo alla sopracitata opera, narrano di donne. E l’eterna giovinezza mista all’ideale non fa altro che trovare il loro naturale sbocco nelle donne. Almeno per Drieu, almeno per chi vive l’istinto dionisiaco. Leggetelo Vandromme, dopodiché tornate ai romanzi e fatevi permeare da Drieu.
Autore:
Marco Spada