
Il memento di Giuseppe Solaro risuona forte ancora a distanza di tempo; la grandezza del suo sacrificio richiama tutti alla gravità in luogo di stupide vanità frutto della giovinezza, e più di tutto ci indica una direzione: riconosciute in Lui le nostre radici (da dove veniamo), sappiamo dunque chi siamo e dove vogliamo andare. Che senso avrebbe altrimenti rivendicare una “destra che viene da sinistra” se si cedesse tanto da cancellare dalla memoria l’esempio dei propri Eroi? Lo sbiadire dei nostri giganti dal Pantheon comporta necessariamente l’offuscarsi di una identità sempre meno originaria, oramai in balia dei venti occidentali. “Saranno le voci di molti che ci hanno già lasciato e non mi pare che siano morti gridando «viva il libero mercato»” – cantava lucidamente qualcuno; oggi, come allora, si preferisce calpestare quotidie la propria storia pur di far da passacarte ai posti di “comando”. Strategia? Ma trasformare le proprie ambizioni nei desiderata del padrone è il trucco banale di ogni schiavo che vuole illudersi di saper ancora volere. Davanti a un teatrino tanto squallido – fatto di inchini e di riunioni “culturali” dove si cita sovente Gramsci (non Mario, l’altro fratello) aspettando una legittimazione da sinistra che mai arriverà – Giuseppe Solaro è il nostro canto libero in quel mondo che non ci vuole più. E Non ci vuole più perché incapaci a piegarci, preferendo la testa alta alla schiena curva del compromesso, e poiché di stomaco troppo raffinato per resistere al disgusto del lobbismo, anche quando viene da destra, di nani e ballerine raccomandati incensanti presidenti stranieri – Reagan e Thatcher, per dirne due – che dimenticano, o non conoscono, i tanti Solaro che hanno dato il sangue per la terra che ogni alba calpestiamo. Ma dopotutto alla fine meglio così, per rimarcare i dovuti distinguo – la cui differenza sta tutta nel diverso Ethos che anima il cammino degli schieramenti e che stabilisce per questi una stella cometa di luce opposta: c’è chi segue quella del dollaro, e chi quella tricolore; e quando verrà il tramonto ci sarà chi vedrà gli Eroi d’Italia sorridergli da lontano, mentre altri saranno a bordo strada – luogo a loro ben più adatto – aspettando quel posto nel paradiso americano, promesso in cambio del tradimento, che sicuramente arriverà. O forse no?
Autore:
CriminiDem