Non possum scribere contra eum qui potest proscribere

Come la democrazia nella storia dell’Italia repubblicana ha ampiamente dimostrato di essere il sistema di potere imposto militarmente in seguito all’occupazione del territorio nazionale, anche il liberalismo ha attestato di difendere solo la libertà di dire quello che “Essi” vogliono sentirsi e sentirti dire. Appare evidente come la libertà di criticare sia concessa solo nella misura di un dissenso senza capo né coda, incapace di smuovere gli animi e d’organizzare una risposta concreta, anche solo sul piano culturale: c’è da ridere, o forse no, a pensare che quando le trame di pochi – in un regime che promette di garantire la libertà fisica e spirituale di tutti – sono portate alla luce, allora subito la storiella del giornalismo libero e indipendente – serve un pelo sullo stomaco importante a parlare d’indipendenza in un società capitalistica fondata appunto sulle grandi concentrazioni di capitali destinate a guidare il popolo nella direzione che più confà a lorsignori – va a rivelarsi l’ennesima utopia di un mondo che promette di tutto e non mantiene mai niente. Sono i fatti stessi, come nel caso di Assange, che si incaricano di dare credibilità a queste mie parole: l’attacco con la penna può essere portato solo ed esclusivamente verso coloro che nel copione – scritto rigorosamente da altri, per noi italiani ed europei tutti – ha il ruolo di “cattivo” – la coincidenza vuole che tale etichetta sia attribuita sempre e solo a chi è geopoliticamente scomodo alla potenza egemone del pianeta – mentre su ipocrisie e peccati dei buoni sei costretto a tacere con le buone, e quindi devi venderti, o con le cattive, vale a dire perdere tutto, libertà personale compresa. Ora io vi domando: dovremmo noi favorire pochi sedicenti “liberali” lasciando che questi abbiano la libertà, per mezzo di un paradigma filosofico menzognero messo su per l’occasione, di strozzare e uccidere quella di tutti? La mia risposta la conoscete già.
A Julian Assange, lontano da me nel pensiero ma non nello spirito, sono dedicate queste poche righe.

Autore:
CriminiDem

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